E’ Mocha Mousse il colore dell’anno che è stato scelto dalla nota azienda statunitense Pantone per il 2025 e che influenzerà le tendenze di moda, arte e design per la prossima stagione. Con il codice identificativo 17-1230, Mocha Mousse è una tonalità di marrone definito “tenue e rilassante” che esprime il desiderio di comfort, morbidezza ed eleganza.
Cosa scopriremo nell’articolo:
Mocha Mousse, colore dell'anno 2025
“Sostenuto dal nostro desiderio di piaceri quotidiani, Pantone Mocha Mousse esprime un livello di ponderata indulgenza”. Lo definisce così il direttore esecutivo di Pantone, Leatrice Eiseman, che continua sempre a proposito di Mocha Mousse: “Sofisticato e lussureggiante, ma allo stesso tempo un classico senza pretese, Mocha Mousse estende la nostra percezione dei marroni dall'essere umile e radicata ad abbracciare aspirazioni e lusso”.
Non un semplice colore, dunque. Ma un desiderio, una volontà e un bisogno. Le tonalità, che rimandano visivamente alle qualità del cacao, del cioccolato e del caffè, fanno appello al nostro desiderio di comfort e di piacere, facendo riferimento alla familiarità di un alimento - il caffè - che beviamo quotidianamente e che ci fa sentire a casa.
Forte è anche il riferimento al mondo naturale e a tutto ciò che è in armonia con l’ambiente. Non solo base cromatica versatile che si adatta a più stili, ma anche colore sofisticato e raffinato per i design minimalisti.
Accanto a Mocha Mousse, colore dell'anno 2025, Pantone ha abbinato cinque palette di colori: ognuna di esse racchiude “una sensibilità e un animo distintivi” con quattro armonie cromatiche. Una gamma di toni beige, crema e marroni che segneranno le tendenze del 2025 per i settori di moda, arredamento, design e non solo.
Per il design, le applicazioni di Mocha Mousse sono molteplici: dal desiderio di comfort al tocco di glamour per la casa, dal pavimento ad una parete, dall'interno di un arredamento o ai materiali naturali come legno e pietra, rattan e vimini, pelle e lino.
Cosa significa Pantone
Pantone è un’azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica. L’etimologia del nome può essere ricondotta alla commistione di due parole: “pan”, dal greco, che significa “tutto” e “tone” che in inglese significa tonalità.
Fondata nel 1963 da Lawrence Herbert a Carlstadt in New Jersey, l’azienda è diventata un’autorità mondiale sui colori, grazie all’invenzione di un sistema universalmente riconosciuto per la loro catalogazione.
Siamo agli inizi degli anni Sessanta, quando il giovane laureato, Lawrence Herbert, viene assunto dalla M&J Levine Advertising, società di stampa di New York. Ed è proprio qui che il futuro fondatore di Pantone inizia a studiare i pigmenti dei colori con lo scopo di ottenere uno storico di colori da utilizzare nelle stampe dell’agenzia.
Fin da quel periodo, infatti, Herbert capì quanto fosse importante creare uno standard nell’uso dei colori per facilitare il compito a grafici, artisti, creativi e altri operatori del settore.
Appena due anni dopo, nel 1965, Herbert sviluppò il Pantone Matching System (PMS).
Il sistema permetteva di classificare i colori e di tradurli nel sistema di stampa a quattro colori composti (o quadricromia) CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) grazie a un codice.
I colori, con i relativi codici, sono inseriti in un catalogo, denominato "mazzetta" o "tirella", dove è possibile "sfogliarli" e selezionarli.
A differenza dei sistemi CMYK o del RGB, il codice Pantone è un codice arbitrario composto da due campi, nel primo dei quali può essere presente una parola (ad esempio Red, rosso) o un numero di due cifre che si riferisce alla famiglia di appartenenza (ad esempio, 18 per la famiglia dei rossi). Per i colori più comuni è disponibile anche una definizione più classica.
Pantone si afferma come punto di riferimento nel mondo dell’industria creativa, trasformando il linguaggio visivo del colore in espressione di creatività ed emozione e diventando un punto di riferimento per le tendenze nei settori della moda, del design e della grafica e dell’arredamento.
Negli anni ’80 Pantone fonda un’azienda parallela con l’obiettivo di studiare i colori per consigliare alle aziende quali utilizzare.
Dal 2007, Pantone è stata acquisita per 180 milioni di dollari dal colosso americano X-Rite, che si occupa anch'esso di sistema di classificazione dei colori e di materiale fotografico per il mondo della farmaceutica e dei rilievi fotogrammetrici.
"Colore dell'anno", la storia
Il “Color of the year” non è esistito da sempre. Nella storia dell’azienda statunitense, infatti, bisogna aspettare l’alba del nuovo millennio affinché questo appuntamento segni un momento importante per dettare le tendenze future nel campo dell’arte, del design, ecc.
Siamo nel 2000 quando Pantone ha istituito la ricorrenza “Color of the year”. Ogni dicembre l’azienda decreta quello che, a suo dire, sarà il colore che influenzerà le tendenze per l’anno a venire.
Il primo colore scelto fu il ceruleo, mentre l’ultimo, quello del 2024, è stato “Peach Fuzz”, dalle tonalità del color pesca.
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